DESCRIZIONE
Lectio Magistralis di Paolo Trovato, docente di Storia della Lingua Italiana all'Universit?? di Ferrara
"Ma che senso ha, nel 2019, che all???universit?? di Ferrara si modifichi il testo della Divina Commedia?". Qualche spiegazione e qualche esempio di novit?? testuali.
Introducono Federica Graziadei e Giuseppe Ferrara
Come succede per moltissimi altri scrittori dell???antichit?? o del Medioevo o del Rinascimento (gli autori dei vari libri della Bibbia, tutti i classici latini, Shakespeare), di Dante non abbiamo neanche una riga autografa. In tutti questi casi abbiamo solo copie pi?? o meno fedeli (?? difficile copiare un???opera lunga senza commettere un certo numero di errori, a volte molto gravi). Di conseguenza, il testo della Bibbia, quelli di Virgilio, Ovidio, Cicerone, quello di Dante sono, in parte, frutto di ipotesi ricostruttive a partire dal confronto dei manoscritti. Nel caso di Dante il confronto si ?? limitato a lungo solo a una piccolissima parte (al massimo il 5%) delle copie manoscritte superstiti, che sono 580 (le edizioni degli ultimi 50 anni riproducono tutte la ricostruzione di Giorgio Petrocchi, 1966-1967). Ma l???estensione della ricerca a tutti i 580 manoscritti, portata avanti a Ferrara dal 2003, ha permesso di prendere in considerazione varianti testuali in precedenza ignote agli studiosi, che almeno in qualche caso sembrano preferibili a quelle del testo oggi in uso.
Per "I Mercoled?? dell'Ippogrifo" a cura del Gruppo Scrittori Ferraresi