Omofobia, bifobia, transfobia. Parole che hanno in comune la paura. Parole che fanno paura... Ma noi non dobbiamo avere paura delle parole, di pronunciarle, di condividerle. Eppure questo accade, anche a scuola: quante volte leggiamo l'imbarazzo sui volti dei nostri alunni o alunne (anche dietro le mascherine) nel pronunciare o sentir pronunciare le parole "omosessuale", "gay", "lesbica"? E se fanno paura le parole, faranno ancora pi?? paura i significati dietro quelle parole o le persone categorizzate da quelle parole. E cos?? fa paura un albo illustrato che parla di diversit?? e del bisogno di ognuno di noi di sentirsi parte di una comunit?? e allo stesso tempo andare alla ricerca di se stessi, della propria identit?? e unicit??: "Pezzettino" di Leo Lionni, tra i libri proibiti della Biblioteca di Venezia, letto ad alta voce dalla prof.ssa Paola Grillo alle classi seconde della scuola secondaria, il 17 maggio, attorno alla panchina-arcobaleno della piazza di Stornarella. Eppure al rispetto dell'altro, alla pari dignit?? sociale, all'uguaglianza dei diritti ci invita, anche come scuola, l'art.3 della Costituzione Italiana. E ci educa, suggererendoci le parole giuste e le storie significative, tanta letteratura young: "Trevor. Non sei sbagliato: sei come sei" di James Lecesne, in cui un tredicenne fa i conti con se stesso e la propria adolescenza; "Alex & Alex" di Alyssa Brugman, in cui lui e lei quattordicenni sono intrappolati nello stesso corpo; "Io no! ... o forse s??" di David Larochelle, romanzo serio e ironico sull'essere se stessi fino al coming out. "Per quanto rimanessi l?? davanti allo specchio, per quanto studiassi il mio riflesso, non riuscivo proprio a vedere che cosa mi rendesse diverso da tutti gli altri", dice Trevor. E ha ragione: non ?? diverso, ?? semplicemente unico, come ognuno di noi.