In storiografia si riteneva che i Paesi slavi orientali avessero tratto la medesima linfa vitale in una culla comune, ovvero la Rus´di Kiev/Kyïv, da cui sarebbero poi gemmate le moderne nazionalità russa, ucraina e bielorussa. Si riteneva anche che la Moscovia fosse stata legittimata a raccogliere l’eredità kieviana, perpetuandone il ruolo storico.
Si è invece appreso che questa interpretazione coincideva con quella moscovita/zarista/sovietico/putiniana, mentre la storiografia nazionale ucraina, emersa agli inizi del Novecento, ha preso a reclamare per la sola Ucraina l’intero legato storico di quella civiltà.
Quali effetti produce questa frattura interpretativa, in fatto di memorie storiche e di discorso pubblico? Questa diatriba storiografica può essere limitata ad un ragionamento fra specialisti, oppure ha finito con l’influenzare anche la politica e le interpretazioni collettive?
Andrea Franco