“Non esistono innocenti di fronte alla calunnia, lo sapete? La gente ascolta e giudica, si lascia convincere. Qualcosa deve pur esserci, qualcosa avranno pur fatto.” Ilaria Gaspari, dopo il successo dei libri filosofici, affronta uno dei temi più stringenti della nostra contemporaneità: quanto pesano le maldicenze? Quanto conta chi siamo veramente e quanto invece quello che gli altri dicono di noi? La risposta di Gaspari a queste domande sul fondamento dell’identità e l’onere inevitabile della reputazione è un romanzo sorprendente, in cui la superficie – il corpo, l’apparenza, l’opinione – si fa specchio delle verità più profonde e abissali sulla vita. Nella Roma degli anni Ottanta, Marie-France, cinquantenne francese dal passato leggendario, ha una boutique che ricorda un angolo di Parigi nel cuore dei Parioli. Gli affari procedono per il meglio, finché non ha l’idea di una linea per adolescenti. A poco a poco la serenità dell’ambiente comincia a incrinarsi: compaiono strani messaggi in codice, minacce e intimidazioni, mentre nel quartiere cresce l’ostilità nei confronti di Marie-France e dei suoi. Una ragazzina scompare: c’è una relazione con quello che si dice in giro? Cosa succede quando la diffidenza inquina lo sguardo e il confine tra colpa e pettegolezzo si fa labile? La giovane narratrice di questo romanzo non è pronta a scoprirlo, eppure non avrà scelta. dialogano con l’autrice GAJA CENCIARELLI e MATTEO TREVISANI letture di ARIANNA NINCHI
ILARIA GASPARI, GAJA CENCIARELLI, MATTEO TREVISANI, ARIANNA NINCHI