DESCRIZIONE
Il 7 luglio 2020 centocinquanta intellettuali, accademici, scrittori, musicisti – fra cui Martin Amis, J.K. Rowling, Salman Rushdie, Noam Chomsky, Garry Kasparov, Wynton Marsalis - firmarono su Harper’s una lettera aperta in cui sottolineavano come la sacrosanta lotta contro le diseguaglianze e l’ingiustizia sociale e di sistema avesse portato a “una nuova serie di atteggiamenti moralisti e impegni politici” che tendevano a “indebolire il dibattito pubblico e la tolleranza per le differenze, a favore del conformismo ideologico”. Quindi, aggiungevano, “ci sono stati redattori licenziati per aver pubblicato articoli controversi, libri ritirati perché non abbastanza ‘autentici’; giornalisti a cui è stato vietato scrivere di certi temi; professori che subiscono indagini per aver citato certe opere letterarie a lezione; ricercatori licenziati per aver condiviso uno studio accademico pubblicato su una ricerca scientifica”.
Queste parole scritte e quasi quattro anni fa, per quanto riferite ad un contesto diverso da quello culturale italiano, non possono non far sorgere una riflessione soprattutto quando si parla di libertà di lettura e non possono non coinvolgere il ruolo stesso delle biblioteche e dei bibliotecari
Da parte nostra, il video che verrà rilasciato sul canale You Tube della Biblioteca Statale di Cremona il 27 maggio vuole essere solo questo: un focus sulla situazione internazionale e uno spunto di riflessione e dibattito nato all’interno della Biblioteca Statale di Cremona, nel nostro quotidiano servizio per la lettura e la libera circolazione delle idee perché, come scriveva una grande bibliotecaria (e direttrice di questa Biblioteca) Virginia Carini Dainotti:
La biblioteca pubblica non conosce la verità, non è depositaria della verità, non ha mai preteso di comunicare la verità, bensì assume come proprio compito di aiutare ciascuno nella ricerca della sua verità assicurandogli la concreta possibilità di conoscere, su ogni questione controversa, tutti i punti di vista e tutte le opinioni…il bibliotecario ha l’obbligo di operare concretamente perché la biblioteca pubblica divenga e rimanga il centro culturale di tutta la comunità, luogo di incontro e di convivenza di tutti i cittadini e di tutte le opinioni”.