DESCRIZIONE
Giunto alla sua terza edizione Oro Festival è una rassegna cultural letteraria frutto della collaborazione tra la Direzione Regionale Musei Lazio e il Comune di Caprarola, in sinergia con il museo di Palazzo Farnese. Fitto programma per una due giorni che vedrà un nucleo di autori impegnati nel dare voce, con linguaggi diversi, a varie narrazioni. “Voce” è infatti la parola che guida l’edizione 2023 di Oro Festival, nella scelta dei curatori Marina Cogotti e Graziano Graziani; voce come protesta e come incanto, come presa di parola e come ricomposizione dell’infranto, in un percorso che vede un rappresentativo nucleo di autori di letteratura e di teatro confrontarsi su quello che è l’anello di congiunzione tra la parola detta e quella scritta. Ma dare voce significa anche restituire la possibilità di espressione e di partecipazione a chi la voce non ce l’ha o a chi se l’è vista togliere, in un legame serrato dal ritmo di testimonianze che verranno raccontate nella Sala di Giove di Palazzo Farnese. In apertura un omaggio a Don Milani, nel centenario preciso della sua nascita (27 maggio 1923) affidato ad Eraldo Affinati, scrittore ed educatore che al priore di Barbiana ha dedicato ben due libri, tracciando i fili dell’eredità morale e politica di un’esperienza nata per dare voce a quei figli e quei genitori che la parola non l’avevano mai avuta. Lo scrittore Christian Raimo e l’attore e autore Claudio Morici dialogheranno invece attorno al podcast “Willy, una storia di ragazzi” di cui sono autori, che ricostruisce la vicenda di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo pestato a morte a Colleferro nel 2020; podcast nato per non arrendersi all’ineluttabilità del destino ma che si prende il tempo per ascoltare le voci della comunità in cui il fatto è accaduto. Chiude la prima giornata la presentazione di “Cassandra a Mogadiscio” di Igiaba Scego, nella dozzina finalista del Premio Strega, che racconta il filo che collega la Somalia di Siad Barre e della guerra civile con l’ex colonizzatore, l’Italia, attraverso una vicenda familiare che dà voce allo sradicamento proprio attraverso le parole, quelle somale, che trovano spazio accanto a quelle italiane. Nella seconda giornata la dedica ad una delle grandi voci della canzone popolare, Rosa Balistrieri, raccontata da Isabella Ragonese nel suo primo documentario “Rosa. Il canto delle sirene”, dove la vicenda della cantautrice e cantastorie palermitana diventa simbolo, anche nel presente, delle persone schiacciate dalla società patriarcale, che decidono di affrontano riprendendosi la parola. Maria Grazia Calandrone prova invece a restituire voce a chi l’ha dovuta lasciare andare, a Lucia e Giuseppe, i genitori biologici che non ha conosciuto, vittime dei condizionamenti sociali dell’Italia rurale degli anni Sessanta, nel romanzo “Dove non mi hai portata”, libro nella dozzina dello Strega, che segue come un dittico l’apprezzato lavoro sulla madre adottiva “Splendi come vita”. In chiusura di giornata le “Storielle per granchi e scorpioni” di Luigi Lo Cascio, brevi e meno brevi apologhi che danno voce agli animali e alle inquietudini degli esseri umani, tratteggiati con un raffinato gusto tra l’assurdo e l’ironico da uno degli interpreti più colti del nostro cinema, non nuovo ad esperimenti letterari, qui a Caprarola in dialogo con il poeta Giorgio Maria Cornelio. Concorrono al tema del “dare voce” anche le presentazioni dedicate all’arte, con i due volumi “Il castello di Carbognano residenza di Giulia Farnese. Le trasformazioni tra il XV e il XVII secolo”, di Daniela Gallavotti Cavallero e Simonetta Valtieri, e “Il sorriso di Caterina” di Carlo Vecce, che restituiscono il ruolo e il merito a personaggi femminili condizionati storicamente da una narrazione che ne ha spesso ridotto il ruolo a mera pedina nei giochi di potere tutti al maschile, come nel caso di Giulia Farnese ‘la Bella’, oppure destinati all’oblio, come la misteriosa madre di Leonardo da Vinci.
OSPITI DELLA MANIFESTAZIONE
Daniela Gallavotti Cavallero, Simonetta Valtieri, Eraldo Affinati, Christian Raimo, Claudio Morici, Igiaba Scego, Carlo Vecce, Isabella Ragonese, Maria Grazia Calandrone,
Luigi Lo Cascio